CACCIA

VERDETTO: in quanto pratica cruenta e anacronistica di violenza e sopraffazione nei confronti degli animali selvatici, fondata su logiche speciste, ludiche, e di dominio antropocentrico, si rende colpevole di:

  • Negare agli animali selvatici la soggettività, la dignità, e il diritto fondamentale alla vita e alla libertà nel loro ambiente naturale.
  • Legittimare e normalizzare la violenza gratuita e lo spargimento di sangue nei confronti di esseri senzienti per puro divertimento e affermazione di potere umano.
  • Alimentare lo specismo nella società, diffondendo un modello di rapporto uomo-animale basato sulla predazione, sulla gerarchia specista, e sulla violenza legalizzata.
  • Ostacolare la diffusione di una cultura di rispetto e pacifica coesistenza con la fauna selvatica, promuovendo un approccio predatorio e antagonistico.
  • Danneggiare l'ambiente, la biodiversità, e la sensibilità etica della società nel suo complesso, con conseguenze negative a molteplici livelli.

 

MOTIVAZIONI:

  • Violazione radicale e ingiustificabile della biodignità animale selvatica: la caccia viola in modo radicale e ingiustificabile la biodignità degli animali selvatici, negando loro il diritto fondamentale alla vita e alla libertà nel loro ambiente naturale, e trattandoli come meri oggetti di divertimento, bersagli viventi, o risorse cacciabili a disposizione dei cacciatori umani.
  • Danno etico e culturale profondo e persistente: la caccia provoca un danno etico e culturale profondo e persistente nella società, diffondendo una visione violenta, predatoria, e antropocentrica del rapporto uomo-animale, legittimando la violenza gratuita e lo spargimento di sangue come forme di divertimento e di svago, e ostacolando l'evoluzione verso una cultura di rispetto, empatia, e pacifica coesistenza con la fauna selvatica.
  • Alimentazione dello specismo e della mentalità predatoria: la caccia alimenta in modo diretto e inequivocabile lo specismo e la mentalità predatoria nella società, rafforzando l'idea che gli animali siano inferiori, privi di diritti, e subordinati agli interessi e ai desideri degli umani, e normalizzando un modello di rapporto uomo-animale basato sulla violenza, sul dominio, e sulla negazione della reciprocità e del rispetto.
  • Ostacolo etico e pratico alla diffusione di una cultura antispecista: la caccia, con la sua violenza e la sua logica predatoria, rappresenta un ostacolo etico e pratico alla diffusione di una cultura antispecista, rendendo difficile promuovere un cambiamento di paradigma nel rapporto uomo-animale e affermare i valori di pace, nonviolenza, e rispetto per ogni forma di vita selvatica e non.