PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA ITALIANA
VERDETTO: La Presidenza della Repubblica Italiana, in quanto massima istituzione dello Stato e garante della Costituzione, si rende colpevole di crimini contro gli animali per omissione e per silenzio, venendo meno al suo ruolo di tutore dei valori fondamentali della Repubblica, tra cui dovrebbe rientrare a pieno titolo la biodignità di ogni essere vivente.
MOTIVAZIONI:
1. OMISSIONE DI ATTI D'UFFICIO IN MATERIA DI TUTELA ANIMALE:
In quanto massima istituzione di garanzia costituzionale e di rappresentanza dell'unità nazionale, la Presidenza della Repubblica Italiana, che dovrebbe incarnare i valori fondanti della Repubblica e tutelare i diritti fondamentali di tutti, si rende colpevole di OMISSIONE DI ATTI D'UFFICIO IN MATERIA DI TUTELA ANIMALE. Pur avendo il potere e il dovere morale di elevare la questione animale a tema prioritario nell'agenda politica e culturale del Paese, non ha mai preso una posizione pubblica e incisiva a difesa degli animali. Non ha mai promosso iniziative concrete e strutturali per contrastare lo sfruttamento animale, e non ha mai esercitato la sua alta funzione di "moral suasion" nei confronti delle istituzioni e della società civile per promuovere un cambiamento di paradigma etico e culturale. Questo colpevole silenzio si manifesta attraverso:
- Negazione della Soggettività Morale Animale: Mancato riconoscimento degli animali come soggetti morali e eticamente rilevanti, non considerandoli meritevoli di tutela costituzionale e di adeguata attenzione ai vertici dello Stato.
- Legittimazione Silenziosa dello Sfruttamento Animale: Normalizzazione e tacita approvazione dello sfruttamento animale attraverso la mancanza di un impegno pubblico e di un discorso istituzionale a favore della biodignità animale e contro lo specismo sistemico.
- Alimentazione dello Specismo Simbolico e Ideologico: Perpetuazione dello specismo simbolico e ideologico nella società, attraverso comportamenti, tradizioni e scelte che ignorano sistematicamente la sofferenza animale e rinforzano una visione antropocentrica e specista del mondo.
- Ostruzionismo alla Cultura Etica AntSpecista: Ostacolo concreto alla diffusione di una cultura etica antispecista ai vertici dello Stato, attraverso l'omissione reiterata di segnali pubblici di sensibilità e di sostegno alle urgenti istanze animaliste.
- Danno Simbolico alla Società: Danneggiamento simbolico della società nel suo complesso, trasmettendo un messaggio istituzionale di indifferenza etica e di scarsa considerazione per la vita animale da parte delle massime istituzioni dello Stato, minando le basi di una coscienza etica evoluta.
2. VIOLAZIONE DELLA DIGNITÀ ANIMALE E DANNO INCALCOLABILE ALLA SOCIETÀ:
La Presidenza della Repubblica Italiana si rende colpevole di VIOLAZIONE DELLA DIGNITÀ ANIMALE, LEGITTIMANDO CON IL SUO SILENZIO TUTTI GLI ALTRI CRIMINI CONTRO GLI ANIMALI. Il silenzio assordante di fronte all'emergenza animalista, l'assenza di dichiarazioni pubbliche forti e inequivocabili a difesa degli animali, la mancanza di iniziative presidenziali dedicate alla tutela della biodignità: questi sono i segni di una colpevole inerzia che contribuisce a perpetuare lo status quo specista. Questo silenzio istituzionale autorevole provoca:
- Violazione Ideologica della Biodignità Animale per Omissione e Indifferenza: La Presidenza della Repubblica italiana, con il suo silenzio, la sua omissione, e la sua indifferenza di fronte alla questione animale, si rende responsabile di una grave violazione simbolica e ideologica della biodignità animale, non riconoscendo agli animali la dignità e la considerazione etica che meriterebbero ai vertici dello Stato e nel discorso pubblico istituzionale.
- Danno Simbolico e Culturale Immenso per Omissioni Presidenziali Speciste: Il silenzio e l’omissione della Presidenza della Repubblica sulla questione animale provocano un danno simbolico e culturale immenso per la società italiana, trasmettendo un messaggio di indifferenza etica e di scarsa considerazione per la vita animale che si diffonde a tutti i livelli sociali e istituzionali, ostacolando un’evoluzione della coscienza etica e un cambiamento culturale profondo nel rapporto uomo-animale.
- Legittimazione Silenziosa e Implicita dello Specismo Istituzionale: Il silenzio della Presidenza della Repubblica sulla questione animale viene percepito e interpretato come una tacita approvazione e una legittimazione implicita dello specismo istituzionale e delle pratiche speciste diffuse nella società italiana, rafforzando l’idea che la sofferenza animale sia una questione secondaria o irrilevante per le massime istituzioni dello Stato.
- Ostacolo Esemplare e Simbolico al Rispetto per la Vita: L' omissione di un impegno pubblico e di un discorso istituzionale a favore della biodignità animale da parte della Presidenza della Repubblica rappresenta un ostacolo esemplare e simbolico alla diffusione di una cultura del rispetto per la Vita e di una cultura antispecista in Italia, rendendo più difficile per i cittadini percepire una cultura del rispetto per la Vita come una scelta valida, legittima, e meritevole di sostegno anche a livello istituzionale e ai vertici dello Stato.
IN CONCLUSIONE:
La Presidenza della Repubblica Italiana, con la sua mancanza di presa di posizione pubblica e di condanna esplicita dello specismo e dello sfruttamento animale, invia un messaggio implicito di tacito assenso verso un sistema che considera gli animali come oggetti o risorse a disposizione dell'uomo, e legittima culturalmente e politicamente tutte le forme di violenza, crudeltà e sfruttamento che ne conseguono. Un silenzio istituzionale così alto e autorevole diventa un "assenso silenzioso" che rafforza lo specismo nella società, disincentiva il cambiamento, e rende più difficile la lotta per la liberazione animale. La Presidenza, con il suo silenzio, si fa garante di un ordine specista ingiusto e violento, tradendo la sua missione di tutore dei valori costituzionali e dei principi etici fondamentali.