MANIFESTO del TRIBUNALE DEGLI ANIMALI LAURA GIRARDELLO

Quanto segue è il manifesto fondativo del Tribunale degli Animali Laura Girardello:

Veritas iustitia est. Iustitia veritas est. (La Verità è Giustizia. La Giustizia è Verità.)

Questo principio è il fondamento incrollabile, il cuore pulsante della missione del Tribunale degli Animali Laura Girardello. Non una semplice affermazione, ma la dichiarazione di un'identità profonda e inscindibile: la Verità e la Giustizia sono due facce della stessa medaglia, l'una riflesso e condizione dell'altra. La Verità – intesa come aderenza alla realtà fattuale, svelamento dell'occultato, riconoscimento della natura intrinseca degli esseri senzienti – è la roccia su cui si edifica la Giustizia autentica – intesa come equità, rispetto del valore inerente, attribuzione a ciascun essere senziente del suo diritto fondamentale a non subire danno e oppressione. La nostra missione nasce da questa consapevolezza: promuovere la Giustizia universale attraverso lo svelamento della Verità.

 

Verità e Giustizia: Ideali Etici vs. Limiti della Legge Umana

La filosofia definisce la Verità come corrispondenza ai fatti o coerenza interna; la Giustizia come virtù ordinatrice, equità, volontà di rendere a ciascuno il suo. Sono ideali potenti. Ma la Giustizia trascende i confini della Legge. La vera Giustizia va oltre le leggi scritte e si fonda su valori morali ed etici che sono universali e immutabili. Tuttavia, la "verità" e la "giustizia" amministrate dai sistemi legali umani ("il Tribunale degli Uomini") sono spesso lontane da questi ideali. La verità legale è un costrutto procedurale; la giustizia legale è l'applicazione di leggi umane, intrinsecamente fallibili, soggette a bias, interpretazioni e influenze esterne. La Legge umana, purtroppo, non sempre coincide con la Giustizia etica, né si fonda sulla piena Verità. Inoltre, la nostra comprensione della Giustizia si evolve nel tempo, grazie al progresso scientifico, al cambiamento culturale e alla riflessione etica. La Legge è ancora ferma se non cammina lentamente.

 

La Fallacia della Giustizia Punitiva Umana

L'inadeguatezza della visione umana emerge con forza anche nel suo approccio alla giustizia punitiva. Non ha senso l'attuale Legge degli Uomini che crede di fare giustizia "punendo" e mettendo i colpevoli in carcere. Questo approccio ignora verità fondamentali:

  • I crimini sono sempre motivati da un contesto; la colpa è spesso del sistema di vita promovente, sensibilizzante, scatenante di azioni negative, non solo dell'individuo. Non si deve condannare solo chi commette l’atto, ma trasformare il sistema.
  • I detenuti nelle carceri devono essere educati e formati per il loro ingresso nel mondo sociale a fine pena, un percorso riabilitativo che oggi è largamente insufficiente o assente.
  • Nel frattempo, e soprattutto, si devono rimuovere le cause sistemiche (sociali, economiche, culturali) che hanno portato a commettere il crimine. La Giustizia autentica è preventiva e trasformativa, non meramente vendicativa.

 

L'Apice dell'Ingiustizia: la Negazione della Verità Animale

La manifestazione più radicale di questa dissociazione tra Verità/Giustizia ideali e pratica umana è la tirannia esercitata dalla specie Homo sapiens (nota 1) sul resto del mondo vivente. Questo sistema si nutre della negazione della Verità sulla senzienza, sull'intelligenza e sulla capacità di soffrire degli altri animali. Ignorando questa verità fondamentale, si perpetra l'ingiustizia dello specismo (inteso qui come la pratica discriminatoria derivante da questa mentalità di dominio, la cui base logica è fallace essendo l'uomo stesso un animale). Legalmente, questo si traduce nello status aberrante di "proprietà" attribuito agli altri animali, negando loro personalità giuridica e diritti fondamentali. È l'istituzionalizzazione dell'ingiustizia, resa possibile dall'occultamento sistematico della verità sulla loro natura e sulla loro sofferenza negli allevamenti, nei laboratori, ovunque il dominio umano si manifesti. Questa stessa logica di potere e de-valorizzazione si riflette nelle ingiustizie e nelle discriminazioni all'interno della società umana.

(Nota 1) Si utilizza qui il termine scientifico standard 'Homo sapiens', pur riconoscendo le problematiche implicazioni di superiorità intellettuale contenute nell'epiteto 'sapiens', in linea con la critica all'antropocentrismo dominante espressa in questo manifesto.

 

Il Paradosso dello Specismo: un Termine da Decostruire

Per decenni, la discriminazione contro gli animali non umani è stata definita "specismo". Termine utile, coniato da Ryder e reso popolare da Singer, per denunciare un pregiudizio arbitrario basato sulla specie, analogo a razzismo e sessismo. Esso ha permesso di etichettare e rendere visibile un'ingiustizia diffusa.

Tuttavia, questo termine, spesso sbandierato senza un'analisi profonda, porta con sé un'ambiguità contradditoria e paradossale fondamentale. Se l' "Homo sapiens" è biologicamente un animale (fatto scientificamente inoppugnabile), come può logicamente esercitare una discriminazione tra specie ponendosi come entità esterna e superiore? Parlare di "specismo" rischia di perpetuare implicitamente proprio quell'eccezionalismo umano che si vorrebbe criticare.

La realtà che il termine "specismo" tenta di descrivere non è una semplice discriminazione "tra specie", ma qualcosa di più specifico e radicato, la discriminazione attuata dalla nostra specie non è tanto "tra specie diverse". La  vera realtà è Antropocentrismo Dominante: la tendenza strutturale a porre la specie umana al centro e al vertice, giustificando così l'esercizio di potere e controllo sistematico sugli altri animali e, con meccanismi analoghi, su gruppi interni alla stessa specie umana, basata su differenze arbitrarie, fondandosi su una mentalità di supremazia: razzismo, sessismo, abilismo, adultismo, omofobia, transfobia, classismo e ogni altra forma di oppressione. Questa mentalità di dominio si nutre anche del Conformismo Scientifico, che difende dogmi superati (come la falsa necessità della carne) funzionali al mantenimento dello status quo e delle strutture di potere esistenti.

Il Tribunale degli Animali Laura Girardello ribadisce che queste forme di oppressione non sono separate, ma profondamente interconnesse, radicate nella stessa logica di dominio. La lotta per la liberazione animale è intrinsecamente legata alla lotta per la liberazione umana da tutte le forme di ingiustizia. L'obiettivo è smantellare l'intera struttura dell’Antropocentrismo Dominante per realizzare una Comunità di Esseri Senzienti fondata su Verità, Giustizia, Empatia e Rispetto reciproco.

 

Verso una Giustizia Zemiologica: Contro il Danno, Oltre la Legge Fallibile

Di fronte a una Legge umana spesso complice dell’Antropocentrismo Dominante  e incapace di prevenire il danno sistemico, serve un nuovo paradigma: una Giustizia Zemiologica. Focalizzata sul "danno sociale", essa identifica, denuncia e contrasta tutti i danni causati da strutture di potere e discriminazione. Questa Giustizia etica e universale non si affianca, ma intende moralmente sostituire la logica della Legge del "Tribunale degli Uomini" laddove essa si rivela strumento di oppressione invece che di tutela.

Questo percorso richiede di "abbattere il concetto di umanità" inteso come separazione e superiorità. Significa riconoscere la nostra animalità, la nostra appartenenza alla comunità degli esseri senzienti. Solo decostruendo l'eccezionalismo umano possiamo sradicare le giustificazioni del dominio.

 

Il Tribunale come Tutore: Gli Animali Maestri d'Etica

In questo nuovo quadro, il Tribunale degli Animali Laura Girardello non è solo un organo di denuncia, ma agisce come tutore etico per gli altri animali, amplificando la loro Verità e la loro muta richiesta di Giustizia. Ma la nostra prospettiva si spinge oltre, riconoscendo negli animali non umani, vittime per eccellenza del dominio, una fonte di saggezza e una guida morale per la nostra stessa specie. Attraverso la loro esperienza e la nostra interpretazione empatica, essi diventano, attraverso la voce del Tribunale:

  • Paladini dei Diritti Umani: "Noi, animali di ogni colore e specie, vediamo le gabbie che gli umani costruiscono per altri umani, le catene che li imprigionano per il colore della pelle o per le loro idee. Conosciamo il dolore della prigionia, il peso delle catene. La nostra lotta contro lo specismo è anche solidarietà con la vostra lotta contro ogni oppressione interna alla vostra specie. La sofferenza è sofferenza, in qualsiasi corpo si manifesti." Un messaggio di solidarietà inatteso e potentissimo.
  • Maestri di Empatia: "Noi viviamo il legame, la cura, la cooperazione. Osserviamo la vostra specie costruire muri di indifferenza, spesso incapace di compassione persino verso i propri simili. Vi invitiamo a reimparare da noi il valore dell'empatia che non conosce confini." Una lezione umiliante e illuminante per una specie pronta a predicare bene ma a razzolare male.
  • Custodi della Comune Vulnerabilità: "Noi siamo specchio costante della vostra e della nostra comune appartenenza al grande tessuto della vita, della comune fragilità di fronte al dolore e alla morte. Riconoscere questa comune animalità è l'antidoto più potente contro l'arroganza del dominio e la follia della divisione." Un invito urgente a superare ogni forma di odio.

Questa prospettiva "animale" sulla condizione umana si rivolge a tutti: agli umani discriminati, per offrire solidarietà; agli umani privilegiati e indifferenti, per scuoterli dalla loro complicità; all'intera specie umana, per un appello universale alla compassione e all'unità nella giustizia per tutti gli esseri senzienti.

 

Il Ruolo del Tribunale: Svelare, Applicare, Trasformare

La missione del Tribunale, come tutore e voce etica, è dunque:

  1. Svelare la Verità dei danni sociali causati dall'Antropocentrismo Dominante.
  2. Applicare una Lente Zemiologica per analizzare le cause sistemiche.
  3. Promuovere Giustizia Trasformativa, affermando un paradigma etico basato sulla senzienza che deve prevalere sulla legge umana fallibile, e promuovendo soluzioni concrete.

 

Obiettivi Fondamentali del Tribunale

Guidato dal principio "Veritas Iustitia Est" e dalla prospettiva della Giustizia Zemiologica, il Tribunale degli Animali Laura Girardello persegue i seguenti obiettivi fondamentali:

  • Riconoscimento Giuridico degli Esseri Senzienti: Promuovere riforme legali che aboliscano lo status di "proprietà" per gli altri animali e riconoscano la loro personalità giuridica e i loro diritti fondamentali basati sulla senzienza, superando l'attuale Legge umana fallibile.
  • Decostruzione dell'Antropocentrismo Dominante: Smantellare, a livello culturale, educativo, linguistico e istituzionale, la mentalità di supremazia umana che giustifica specismo, adultismo e ogni altra forma di oppressione interconnessa.
  • Rivoluzione Educativa e Culturale: Instaurare un'educazione etica obbligatoria, critica e imparziale in ogni ordine e grado, che promuova l'empatia interspecifica, il pensiero critico sul sistema alimentare e il rispetto per tutti gli esseri senzienti, e favorire un cambiamento culturale verso un'alimentazione e uno stile di vita 100% vegetali.
  • Promozione della Giustizia Zemiologica: Diffondere e applicare un concetto di giustizia focalizzato sulla prevenzione e riparazione del danno sociale sistemico, che vada oltre la logica punitiva e affronti le cause profonde dell'ingiustizia.
  • Dare Voce e Tutela: Fungere da tutore etico per gli animali non umani, amplificando la Verità sulla loro condizione e sostenendo la loro richiesta di Giustizia, e promuovere la solidarietà tra tutte le vittime del dominio.

 

L'Educazione Tradita: La Complicità del Sistema Formativo nell'Antropocentrismo Dominante

Se la Verità è fondamento della Giustizia, allora l'Educazione dovrebbe esserne il veicolo primario, lo strumento per coltivare coscienze critiche, empatiche e consapevoli. Invece, il Tribunale degli Animali Laura Girardello denuncia con forza come il sistema educativo attuale, in particolare quello italiano, tradisca questa missione fondamentale, rendendosi di fatto complice attivo nel perpetuare l'Antropocentrismo Dominante e la violenza che ne deriva.

Questa complicità si manifesta non tanto in un'aperta propaganda specista, quanto in una colpevole e sistematica omissione: manca quasi totalmente un'educazione etica che affronti la questione animale in modo critico, non antropocentrico, riconoscendo la senzienza e la biodignità degli altri esseri viventi come tema morale ineludibile. Si preferisce mascherare questa normalizzazione della violenza dietro il comodo alibi della presunta neutralità scientifica o della tradizione culturale.

Il sistema educativo diventa così un potente ostacolo alla diffusione della consapevolezza etica. Inquinando le mentalità fin dalla tenera età, rafforza la dissociazione cognitiva tra l'animale e il "prodotto", soffoca l'empatia innata dei bambini e rende la scelta di un percorso di rispetto verso tutti gli esseri senzienti più difficile, quasi contro-culturale. Il danno sociale che ne deriva è immenso, perché si coltiva l'indifferenza, si legittima la prevaricazione e si impedisce la costruzione di una società realmente pacifica e giusta.

Questa incapacità di affrontare la questione animale è intrinsecamente legata anche ai limiti del linguaggio utilizzato, un linguaggio che – come approfondiremo – è esso stesso strumento e riflesso dell'Antropocentrismo Dominante.

È urgente e non più procrastinabile una rivoluzione pedagogica. Serve un'educazione che sia vero atto di giustizia zemiologica: che informi con onestà sulla realtà degli altri animali e del sistema che li sfrutta; che stimoli il pensiero critico e la decostruzione dei pregiudizi; che offra la conoscenza di alternative sostenibili ed etiche come l'alimentazione vegetale; e che rispetti profondamente l'autonomia di giudizio e la sensibilità dei giovani esseri umani, coltivando la loro empatia come valore fondante per l'intera comunità degli esseri senzienti.

 

Linguaggio e Dominio: L'Impegno del Tribunale per una Comunicazione Anti-Antropocentrica

Il linguaggio non è neutro: plasma il pensiero e può perpetuare le strutture di dominio. Per questo, il Tribunale degli Animali Laura Girardello si impegna a prestare massima attenzione all’uso delle terminologie, specialmente quelle che denotano, anche implicitamente, una visione antropocentrica. Riconosciamo la difficoltà di sfuggire a un linguaggio intrinsecamente modellato sulla supremazia umana, ma consideriamo la decostruzione linguistica un fronte essenziale della nostra lotta. L'obiettivo primario è contribuire a smantellare la struttura interna della Lingua Italiana (e di ogni lingua) che ancora oggi permette e rinforza l’Antropocentrismo Dominante. Questo sforzo include la messa in discussione critica di termini come 'specismo' e la ricerca attiva di un linguaggio che rifletta pienamente il rispetto per tutti gli esseri senzienti. L'uso di termini come 'animali umani' o 'non umani' è considerato provvisorio, in attesa di alternative che superino.