SCUOTIAMO LE COSCIENZE: BAMBINI E ANIMALI, VITTIME INNOCENTI DELLA TANATOGASTRONOMIA – UN APPELLO DEL TRIBUNALE DEGLI ANIMALI LAURA GIRARDELLO



Quattro squarci su una realtà inaccettabile.
- L'infanzia ingannata: Un sorriso imposto, una verità nascosta dietro ogni boccone di carne. Bambini (nota 1) a cui viene negato il diritto di sapere, di scegliere.
- L'infanzia consapevole: Il dolore di chi ha aperto gli occhi sulla realtà e rifiuta la violenza nel piatto.
- L'infanzia negata: La fame, l'ingiustizia, la ciotola vuota di chi è privato di tutto. Milioni e milioni di bambini senza cibo, senza futuro.
- La sofferenza animale, motore invisibile di un sistema ingiusto.
Queste non sono solo fotografie, sono atti d'accusa che il Tribunale degli Animali Laura Girardello presenta per scuotere le coscienze e denunciare la violenza intrinseca della tanatogastronomia (nota 2).
(nota 1) In questo testo, il termine "bambino" viene utilizzato in modo consapevole e critico, non per perpetuare una categorizzazione adultocentrica, ma per denunciare l'adultismo e lo specismo che caratterizzano la cultura del carnivorismo. Il Tribunale degli Animali Laura Girardello è impegnato nella ricerca di una terminologia più inclusiva e rispettosa, che superi le barriere linguistiche e concettuali che ostacolano il riconoscimento dei diritti di tutti gli esseri senzienti, indipendentemente dall'età o dalla specie. Fino a quando non avremo individuato alternative pienamente soddisfacenti, riteniamo che l'uso contestualizzato e critico del termine "bambino", in questo specifico contesto, sia funzionale a evidenziare la vulnerabilità e l'inconsapevolezza a cui sono esposte le giovani persone nell'ambito del sistema alimentare attuale.
(nota 2) Il termine 'tanatogastronomia' (dal greco *thanatos*, morte) viene qui utilizzato dal Tribunale degli Animali Laura Girardello per indicare l'intero sistema culturale e alimentare basato sullo sfruttamento e l'uccisione degli animali. Sebbene si riferisca letteralmente alla morte, la critica si estende a tutti i prodotti di origine animale (carne, pesce, latticini, uova, miele, ecc.), in quanto intrinsecamente legati a sofferenza, privazione della libertà e morte prematura degli esseri senzienti coinvolti.
Con la forza di migliaia di testimonianze di sofferenza animale raccolte nel suo "Processo", il Tribunale degli Animali Laura Girardello, organo virtuale di giustizia zemiologica, eleva la sua voce contro la TANATOGASTRONOMIA – un sistema culturale e alimentare che, nella sua cieca centralità dei prodotti di origine animale, si configura come una vera e propria negazione della biodignità e dei diritti degli esseri senzienti.
Al cuore di questa denuncia risuona l'illuminante riflessione di Laura Girardello, la cui eredità spirituale e intellettuale guida la nostra missione:
"Molte persone temono si tratti di una dittatura talebana di rinuncia – per un’infinità di motivi – alla libertà alimentare. Però non pensano che le loro scelte carnivore siano imposte fin da quando – ancora inconsapevoli – a pochi mesi dalla nascita veniva loro propinato l’omogeneizzato di vitello, pollo o coniglio per allenarli ad un futuro nutrimento non scelto ma sistematicamente deciso da una «vera» dittatura medico-economico-finanziaria. E l’odore di sangue, di arrosto, di grigliato che allieta oggi il loro olfatto e il «gusto» che a loro sembra speciale, dopo un condizionamento di anni è solo il risultato non certo di una scelta di libertà ma di una subliminale imposizione” [Laura Girardello].
Il Diritto Negato e l'Inganno Quotidiano: L'Infanzia Prigioniera della Cultura Carnivora
Le parole di Laura Girardello squarciano il velo sull'inganno sottile e pervasivo che lega indissolubilmente l'infanzia alla cultura del consumo di carne. Il percorso inizia prestissimo. L'omogeneizzato, spesso uno dei primi alimenti solidi, rappresenta un "cavallo di Troia" gustativo. Vitello, pollo, coniglio: nomi che celano la realtà della macellazione e della sofferenza animale. Il bambino, privo di strumenti critici, associa il sapore gradevole all'idea di nutrimento, senza alcuna consapevolezza dell'implicazione etica.
L'odore dell'arrosto, il sapore della grigliata, diventano, nel corso degli anni, esperienze sensoriali piacevoli. Ma questo piacere è frutto di un condizionamento, di una "subliminale imposizione". Si impara ad associare il gusto della carne alla convivialità, alle feste, alle abitudini familiari, senza mai mettere in discussione l'origine di quel cibo. Si crea una dissociazione cognitiva tra l'animale vivo e il prodotto nel piatto, una separazione che permette di consumare carne senza provare disagio o senso di colpa.
L'industria alimentare contribuisce attivamente a questo processo con confezioni idilliache e marketing ingannevole rivolto ai bambini, usando cartoni animati e gadget per rendere la carne attraente e "innocua".
Il Tribunale degli Animali Laura Girardello proclama con fermezza: i bambini hanno il diritto inalienabile di essere informati in modo completo e trasparente su ogni aspetto che concerne la loro vita, inclusa l'alimentazione. Questo diritto, sancito dalla Convenzione ONU sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, viene sistematicamente negato quando si omette di rivelare loro la realtà brutale degli allevamenti intensivi e della macellazione.
Specismo, Adultismo e Conformismo Scientifico: I Pilastri dell'Imposizione
Questa imposizione si fonda su tre pilastri ideologici:
Lo specismo: la convinzione che la specie umana sia superiore e abbia il diritto di sfruttare le altre. Pregiudizio interiorizzato fin da piccoli attraverso l'imposizione alimentare.
L'adultismo: la discriminazione basata sull'età, che svaluta le capacità di comprensione e scelta dei bambini, preferendo "proteggerli" con l'ignoranza.
Il conformismo scientifico: l'accettazione passiva di dogmi scientifici superati o influenzati da interessi economici, in particolare riguardo alla nutrizione, che ignora o sminuisce le crescenti prove a favore delle diete vegetali e perpetua la narrazione della carne come "necessaria".
A questi pilastri ideologici si aggiungono le *barriere strutturali imposte dalla società moderna*. I ritmi frenetici del lavoro e gli orari scolastici spesso lasciano ai genitori pochissimo tempo ed energia per dedicarsi a una cucina consapevole e diversa da quella convenzionale. La preparazione di pasti vegetali equilibrati viene percepita – e talvolta resa – più complessa e dispendiosa in termini di tempo, spingendo molte famiglie verso le opzioni più rapide e familiari basate su prodotti animali, anche contro il desiderio di un'alternativa etica. Questo *sistema socio-economico* diventa così un ulteriore, potente complice nell'imposizione di scelte non consapevoli e nel perpetuare la tanatogastronomia.
Queste ideologie creano un sistema che calpesta i diritti dei più deboli. Ma su cosa si basa la giustificazione principale per imporre la carne ai bambini? Proprio sulla presunta, e spesso acriticamente accettata, necessità nutrizionale.
Tuttavia, la solida evidenza scientifica a sostegno dell'adeguatezza nutrizionale e dei benefici per la salute delle diete a base vegetale sfida direttamente la nozione che la carne sia un componente essenziale. Se autorevoli organismi scientifici affermano che gli esseri umani possono prosperare con diete a base vegetale in tutte le fasi della vita, allora la persistente narrazione della carne come requisito fondamentale è radicata in norme culturali, conformismo o pregiudizi specisti, piuttosto che su una valutazione oggettiva.
Molti esperti concordano che una dieta vegana ben pianificata può soddisfare tutti i fabbisogni nutrizionali, affrontando le comuni preoccupazioni su B12, ferro, zinco, calcio, ecc., attraverso alimenti fortificati, integratori e scelte strategiche. Anzi, le diete a base vegetale sono ben documentate per i loro benefici per la salute (ridotto rischio di malattie cardiovascolari, diabete tipo 2, alcuni tipi di cancro, obesità), mentre il consumo di carne, soprattutto in eccesso e lavorata, aumenta esponenzialmente il rischio di contrarre queste stesse patologie, specialmente in tenera età.
La Trasparenza Come Imperativo Etico e il Potenziale Rivoluzionario dell'Infanzia
Nascondere la verità ai bambini è un atto di profonda irresponsabilità. I bambini, con la loro innata empatia e curiosità, sono capaci di comprendere realtà complesse se presentate adeguatamente. Mostrare loro, con delicatezza e verità, l'origine della carne non è traumatizzarli, ma offrirgli gli strumenti per diventare cittadini consapevoli.
I bambini possiedono un'empatia naturale verso gli animali. Questa empatia, se non soffocata, è la chiave per una rivoluzione etica. Se comprendessero appieno il legame tra l'animale vivo e il cibo nel piatto, molti farebbero scelte diverse, guidati da giustizia e compassione.
Trovare il "ponte mancante" tra i diritti dei bambini e quelli degli animali significa riconoscere la loro comune vulnerabilità e dignità. Riconoscere questo legame è il primo passo per una società più giusta.
Oltre le Scuse: Verso un'Educazione Etica e Consapevole
La frase "nessun animale deve essere ucciso senza necessità" è ambigua e insufficiente, un paravento antropocentrico. Un'educazione etica autentica deve andare oltre, promuovendo empatia, rispetto per il valore intrinseco di ogni vita e pensiero critico.
È sconcertante, quasi ridicolo, osservare come il sistema educativo dedichi tempo a materie pur importanti come l'educazione civica, ambientale o persino a tecniche di respirazione, ignorando quasi completamente una vera educazione alimentare imparziale. ZERO spazio viene dato alla comprensione critica dell'origine del cibo, alle implicazioni etiche del consumo di carne, alla realtà degli allevamenti, al legame tra le nostre scelte e la giustizia globale. Questa omissione è una forma subdola di complicità con il sistema che denunciamo.
È fondamentale promuovere un'educazione alimentare che metta i bambini al centro. Ciò significa:
Informare: Fornire informazioni oneste e trasparenti sulla provenienza del cibo, inclusa la carne, senza edulcorare la realtà.
Stimolare la riflessione: Incoraggiare domande, pensiero critico e messa in discussione delle abitudini.
Offrire alternative: Presentare opzioni vegetariane e vegane, spiegandone i benefici per salute, ambiente e animali.
Rispettare le scelte: Supportare la decisione di un bambino informato che sceglie di non mangiare carne.
[Per un'analisi approfondita basata sulla ricerca di queste tematiche, leggi il nostro documento completo: Il Consumo di Carne in Ambito Familiare e la Comprensione dei Bambini ---> Carne, bambini, famiglia
Un Appello Urgente: Liberiamo l'Infanzia dalla Prigione della Tanatogastronomia!
Il Tribunale degli Animali Laura Girardello lancia un appello accorato a genitori, educatori, istituzioni e all'intera società: è tempo di liberare i nostri bambini dalla prigione della tanatogastronomia!
Più di tutti, questo appello è rivolto - con la forza persuasiva - agli chef, ai cuochi, alle giovani generazioni di cuochi, ai food blogger/influencer, ai pasticceri, che quotidianamente lavorano con gli ingredienti di origine animale: NON È PIÙ POSSIBILE CONTINUARE AD ESSERE COMPLICI DELLA VIOLENZA SUI BAMBINI E SUI LORO FRATELLI ANIMALI! (nota 3)
Il Tribunale degli Animali Laura Girardello invita - con la potenza dell’amore - questi addetti ai lavori culinari a cambiare radicalmente rotta, abbracciando una cucina etica, compassionevole e basata su ingredienti vegetali.
(nota 3) E proprio voi, artefici ed ambasciatori della cucina italiana celebrata nel mondo, avete una responsabilità schiacciante. Non è un'opinione, è la constatazione di una verità ormai evidente: la vostra influenza globale non fa che amplificare la vostra complicità in questa violenza contro bambini e animali. Essere un simbolo vi rende doppiamente colpevoli se perpetrate questo sistema. Ecco perché il Tribunale vi interpella con urgenza: trasformare il cuore pulsante della gastronomia italiana significa smantellare uno dei più potenti motori di normalizzazione della tanatogastronomia a livello planetario e rifiutare definitivamente questa intollerabile complicità.
È tempo di offrire loro la verità, di nutrire la loro innata empatia e di educarli al rispetto per tutti gli esseri viventi. Solo attraverso un approccio consapevole e rispettoso potremo costruire un futuro più giusto, sostenibile e compassionevole per tutti.