Laura Girardello: una vita dedicata alla giustizia e al rispetto per la vita

Laura Girardello è stata una pioniera nella lotta per i diritti degli animali in Italia. Fin dal 1977, con la fondazione della "Lega Italiana dei Diritti dell'Animale" (LIDA), si è impegnata a difendere gli animali da ogni forma di sfruttamento e violenza.
La sua partecipazione alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Animale presso l'UNESCO di Parigi nel 1978 ha segnato un passo importante nel riconoscimento degli animali come esseri senzienti e portatori di diritti.
Ma la visione di Laura andava oltre la semplice difesa degli animali. Il suo impegno si è progressivamente allargato a tutti gli esseri viventi e all'intero ecosistema.
Nel 2013, insieme a Giovanni Peroncini, ha fondato l'"Agenda del Pianeta Terra", un progetto che promuove un nuovo modello di società basato sull'etica, sulla sostenibilità e sul rispetto per tutte le forme di vita.
I "13 punti" dell'Agenda del Pianeta Terra rappresentano un manifesto per un futuro più giusto e armonioso, in cui i diritti di tutti gli esseri viventi, umani e non umani, siano riconosciuti e tutelati.

 

Da una visione animalista a una visione olistica del mondo

Il percorso di Laura Girardello mostra un'evoluzione da una visione focalizzata sui diritti degli animali a una visione più ampia e inclusiva, che abbraccia tutti gli esseri viventi e l'intero ecosistema.
Questa evoluzione riflette una crescente consapevolezza dell'interconnessione tra tutte le forme di vita e della necessità di un equilibrio armonioso tra l'uomo e la natura.
Laura Girardello ci ha lasciato un'eredità preziosa: la sua visione, il suo coraggio e la sua determinazione nel lottare per un mondo più giusto e compassionevole per tutti.
Il suo esempio continua a ispirarci e a guidarci nel nostro cammino verso un futuro di pace e di armonia con la natura.

Un concetto chiave proposto da Girardello è quello di "Comunità Biologica", una comunità in cui i vecchi valori antropocentrici vengono rovesciati e in cui gli esseri umani empatici convivono con tutti gli altri esseri viventi, tutelandoli e difendendoli. 

La scoperta del mondo “ignorato”.

Noi, che esprimiamo empatia anche per gli indifesi non-umani, formiamo una “COMUNITA’ BIOLOGICA” quasi uno “Stato virtuale” in cui i vecchi valori sono rovesciati. La bomba culturale è che in questa comunità non ci siamo solo noi umani empatici, ma ci stanno di diritto anche tutti i nostri fratelli e le nostre sorelle che noi dobbiamo tutelare e difendere con le unghie e con i denti della non violenza.
La specie “Homo sapiens” – per parola divina – si è ritenuta per secoli assolutamente diversa da quegli “oggetti animali nati solo per nostro uso e consumo”. Da questa convenzione ipocrita nascono massacri, maltrattamenti e crudeltà, si scatena spesso nell’animale umano – ignorante o cosciente - tutta la sua bestiale aggressività.
L’ “Uomo” si è autoconsiderato “persona giuridica” con tutti i suoi diritti civili, politici, sociali, mentre per lui gli animali sono res=cose e i prati, i boschi, i monti, i mari, i laghi sono territori di conquista per il potere, per la speculazione edilizia, industriale, bellica. Nascono città cementate e poi strade ferrate e asfaltate, macchine di tutti i tipi, automobili, aerei, industrie e commerci che creano un apparente benessere. E alcuni individui soprattutto gli animali sempre schiavi, sempre prede, sempre oggetti, sacrificati alla scienza e ai consumi, al gusto, alla moda, allo sport, ecc..
Noi non accettiamo questo gioco globalizzante e schiavizzante dei più deboli ma pensiamo che ogni essere ha i suoi diritti naturali alla vita, al rispetto, alla libertà, diritti fondamentali che, in un certo senso, nemmeno l’uomo più debole possiede perché i vari poteri gli hanno rubato l’aria, l’acqua, la terra, la salute ed ora anche il lavoro. I grandi esclusi dalla legge e dai loro diritti fondamentali sono con noi e fanno parte insieme a noi della grande “COMUNITA’ BIOLOGICA” di “diversi” ma uguali di fronte alla vita perché è ormai chiaro che la specie umana è simile a tutte le altre ed ha una stessa comune origine. Si tratta di conoscere e capire tutte le culture e tutti gli individui.
Noi e gli altri animali siamo una comunità numerosissima, molto più numerosa dei vecchi umani conservatori di pregiudizi, falsità e ignoranza. Siamo potenti e, così – come loro si sono autodefiniti “persone giuridiche” – noi ci definiamo tutti (umani e non umani) quasi uno “Stato virtuale”, e noi empatici siamo anche rappresentanti di coloro che – innocenti – affidandosi alla natura – non hanno la possibilità di reagire come è avvenuto e avviene per gli schiavi umani e i popoli e/o gli individui perseguitati.
E poi se i cacciatori, gli allevatori, i macellatori, i pescatori, i toreri, i ricercatori e simili si sono imposti alla società con le loro leggi di sfruttamento e di morte, perché noi della “COMUNITA’ BIOLOGICA”, noi che non agiamo per interessi personali ma per gli “interessi vitali” di chi non ha voce e - comunque - per il bene comune, non possiamo proporre una cultura aperta a tutti gli esseri? Non si tratta di una imposizione “talebana” ma di una presa di coscienza che si trasformerà in un sistema di vita migliore e possibile per tutti.
La “Rete” già ci unisce di fatto e ci unirà sempre più in una comunicazione rapida e mondiale con una maggior forza di convinzione e di azione.

Alla base di questa visione c'è il documento "Proposta 2013", che delinea i principi fondanti della "Comunità Biologica" e il suo ruolo nella creazione di un futuro più equo e sostenibile. Girardello critica la visione antropocentrica che considera gli animali come oggetti nati solo per l'uso e il consumo umano, e che porta a massacri, maltrattamenti e crudeltà. Sostiene invece un'etica non antropocentrica che riconosca il valore di ogni essere vivente e che promuova un'economia globale basata sul rispetto dei più deboli.  

Tuttavia, la "Comunità Biologica" pone anche delle sfide. Ad esempio, come conciliare i diritti di tutte le specie viventi in un mondo con risorse limitate? Come garantire che gli esseri umani non continuino a sfruttare gli altri esseri viventi, anche in un sistema non antropocentrico? Queste sono domande complesse che richiedono un'attenta riflessione e un dibattito aperto.

Un abbraccio a tutte/i
Laura Girardello

APT Italia - Agenda del PianetaTerra