COMUNI e PROVINCE

VERDETTO: in quanto enti territoriali di governo locale preposti alla tutela del territorio e della comunità, si rende colpevole di:

  • omissione di atti di ufficio in materia di tutela animale locale
  • complicità attiva o passiva in maltrattamento animale sul territorio
  • mancanza di ordinanze e regolamenti comunali efficaci per la biodignità animale
  • inadeguatezza dei controlli e della vigilanza sul rispetto delle normative di tutela animale
  • prioritizzazione di interessi antropocentrici (economici, venatori, etc.) sulla biodignità animale

 

MOTIVAZIONI:

  • Comuni e Province, pur essendo gli enti più vicini ai cittadini e agli animali, e pur avendo strumenti e poteri specifici per intervenire direttamente sul territorio in materia di tutela animale, troppo spesso si limitano a compiti formali e burocratici, senza tradurre in azioni concrete e incisive il loro dovere di proteggere gli animali a livello locale. Comuni e Province che non emanano ordinanze comunali efficaci per la tutela degli animali domestici e selvatici, Comuni e Province che non istituiscono servizi veterinari pubblici adeguati per la cura e il controllo degli animali randagi o in difficoltà, Comuni e Province che non promuovono campagne di sensibilizzazione e di educazione al rispetto animale a livello locale, Comuni e Province che non intervengono in modo tempestivo e risolutivo in caso di segnalazioni di maltrattamento animale o di emergenze locali che minacciano la vita e il benessere degli animali, eccetera, eccetera, eccetera! Questa omissione di atti di ufficio a livello locale tradisce il mandato istituzionale di Comuni e Province, mina la credibilità delle istituzioni locali agli occhi dei cittadini, e lascia gli animali indifesi e vulnerabili di fronte allo sfruttamento e alla violenza specista proprio sotto casa.
  • Comuni e Province, possono essere direttamente responsabili di atti di maltrattamento animale (complicità ATTIVA): Comuni e Province che organizzano o sostengono eventi specisti e cruenti sul loro territorio (palii, fiere con animali, circhi con animali, spettacoli con animali, ecc.), Comuni e Province che utilizzano metodi crudeli e inaccettabili per la gestione della fauna selvatica urbana (uccisioni di massa, abbattimenti, ecc.), Comuni e Province che appaltano servizi di gestione dei canili e gattili a strutture lager che maltrattano gli animali affidati alla loro cura, eccetera, eccetera, eccetera! In questi casi, la complicità è ATTIVA

  • Comuni e Province possono essere complici PASSIVE del maltrattamento animale sul loro territorio: Comuni e Province che ignorano o minimizzano le segnalazioni di maltrattamento animale da parte dei cittadini, Comuni e Province che non effettuano controlli adeguati per verificare il rispetto delle normative di tutela animale in attività locali (allevamenti, circhi, maneggi, negozi di animali, ecc.), Comuni e Province che non sanzionano in modo efficace i responsabili di maltrattamento animale sul loro territorio, Comuni e Province che non promuovono iniziative di prevenzione e di contrasto del maltrattamento animale a livello locale, eccetera, eccetera, eccetera! In questi casi, la complicità è PASSIVA.

  • Comuni e Province, pur avendo la possibilità di emanare ordinanze e regolamenti comunali e provinciali per migliorare concretamente la vita degli animali sul loro territorio, troppo spesso si limitano a normative minime e insufficienti, senza osare misure innovative e coraggiose che vadano realmente a proteggere la biodignità animale a livello locale. Comuni e Province che non emanano ordinanze per vietare circhi con animali, spettacoli con animali, botticelle, e altre attività speciste e crudeli, Comuni e Province che non adottano regolamenti comunali per promuovere l'alimentazione vegana nelle mense pubbliche e negli eventi locali, Comuni e Province che non creano aree verdi e spazi pubblici animal-friendly per gli animali domestici e selvatici, Comuni e Province che non incentivano pratiche di agricoltura e allevamento vegane e sostenibili a livello locale, eccetera, eccetera, eccetera! Questa mancanza di ordinanze e regolamenti comunali efficaci impedisce un vero miglioramento delle condizioni di vita degli animali a livello locale, nega agli animali la protezione normativa che spetta loro di diritto a livello locale, e perpetua una cultura specista e arretrata a livello locale.
  • Comuni e Province, pur avendo il dovere istituzionale di garantire il rispetto delle normative di tutela animale sul loro territorio, troppo spesso si limitano a controlli sporadici e superficiali, senza verificare realmente il rispetto della biodignità animale e senza sanzionare in modo efficace i trasgressori. Comuni e Province che non assumono personale sufficiente e qualificato per i servizi di controllo e vigilanza veterinaria e ambientale, Comuni e Province che non dotano il personale di strumenti e mezzi adeguati per effettuare i controlli in modo efficace, Comuni e Province che non formano adeguatamente il personale sulle normative di tutela animale e sulle migliori pratiche di intervento, Comuni e Province che non stabiliscono protocolli di cooperazione efficaci con le autorità competenti e con le associazioni di protezione animale per coordinare i controlli e ottimizzare le risorse, eccetera, eccetera, eccetera! Questa inadeguatezza dei controlli e della vigilanza rende inefficaci le normative di tutela animale a livello locale, permette che le violazioni restino impunite e si ripetano nel tempo, e mina la credibilità delle istituzioni locali in materia di tutela animale.
  • Comuni e Province, guidate da una visione antropocentrica e utilitaristica dell'Italia radicata a livello locale, considerano gli animali solo come risorse da sfruttare o come ostacoli da rimuovere anche a livello locale, senza riconoscere il loro valore intrinseco e il loro diritto alla vita e alla dignità anche a livello locale. Comuni e Province che autorizzano progetti industriali e infrastrutturali che devastano gli habitat naturali locali in nome dello sviluppo economico locale, Comuni e Province che sostengono e finanziano attività zootecniche e venatorie intensive locali in nome della tradizione e del profitto locale, Comuni e Province che ignorano o minimizzano l'impatto negativo di queste attività sulla biodiversità locale e sul benessere degli animali locali, Comuni e Province che non adottano misure efficaci per tutelare gli animali selvatici e domestici dalle conseguenze di queste scelte antropocentriche locali, eccetera, eccetera, eccetera! Questa prioritizzazione di interessi antropocentrici a livello locale tradisce il dovere istituzionale di Comuni e Province di tutelare l'interesse generale e il benessere di tutti i cittadini, umani e non umani, della comunità locale, perpetua l'ingiustizia specista a livello locale, e compromette il futuro dell'Italia, del pianeta e della vita anche a livello locale.