SISTEMA GIURIDICO (GIUSTIZIA)

VERDETTO: in quanto istituzione fondamentale per la tutela dei diritti e la garanzia della giustizia per tutti, si rende colpevole di crimini contro la biodignità animale e di grave lesione dei principi di uguaglianza e giustizia, in quanto:

  • nega sistematicamente agli animali il riconoscimento della soggettività giuridica e dei diritti fondamentali, perpetuando un sistema giuridico ingiusto e specista.
  • non garantisce una tutela efficace degli animali vittime di crimini, lasciando impuniti i colpevoli e vanificando il principio di giustizia per tutti.
  • legittima e protegge, con le sue leggi inadeguate e le sue sentenze blande, le pratiche di sfruttamento animale e i crimini contro la biodignità.
  • ostacola l'evoluzione del diritto verso il riconoscimento della giustizia animale e la piena uguaglianza etica tra umani e non-umani.
  • danneggia la credibilità stessa del sistema giuridico e mina la fiducia dei cittadini nella capacità della giustizia di tutelare i più deboli e indifesi.

 

AGGRAVANTE:

profonda e radicata entratura della giustizia italiana tradizionale nel patrimonio culturale, etico, e filosofico dell' Italia, manifestata attraverso:

  • esclusiva centralità degli esseri umani come soggetti di diritto e destinatari della tutela giuridica, escludendo sistematicamente gli animali dalla sfera della giustizia e della considerazione morale.
  • prevalenza assoluta del linguaggio verbale umano come unica forma di comunicazione valida e riconosciuta dal diritto, ignorando e sottovalutando i molteplici linguaggi non verbali attraverso i quali gli animali esprimono la loro soggettività, i loro bisogni, e le loro istanze di giustizia.
  • forte resistenza ideologica e culturale nei confronti del riconoscimento dei diritti animali e della giustizia interspecifica, percepiti come eccezione antropocentrica, minaccia all’ordine naturale, irrazionale sentimentalismo, o utopia irrealizzabile.
  • diffusione di stereotipi negativi e pregiudizi nei confronti degli animali, considerati inferiori, privi di coscienza, semplici risorse, macchine biologiche, non meritevoli di tutela giuridica, e sacrificabili agli interessi umani.
  • forte legame ideologico, etico, e filosofico tra la giustizia italiana tradizionale e i concetti di superiorità umana, di dominio dell’uomo sulla natura, di antropocentrismo, di verbocentrismo, di utilitarismo, rendendo difficile mettere in discussione la natura specista di questo sistema giuridico senza essere percepiti come nemici dell’umanità, nemici del progresso, o nemici della ragione umana.

 

MOTIVAZIONI:

Il Sistema Giuridico, in quanto istituzione fondamentale per la tutela dei diritti e la garanzia della giustizia per tutti, si rende colpevole di gravissimi crimini contro la biodignità animale e di grave lesione dei principi di uguaglianza e giustizia, diventando un vero e proprio avvocato del diavolo dello specismo legale che perpetua un sistema giuridico ingiusto e discriminatorio nei confronti degli animali, negando loro la soggettività giuridica e la tutela che meritano.

  • NEGA SISTEMATICAMENTE AGLI ANIMALI IL RICONOSCIMENTO DELLA SOGGETTIVITÀ GIURIDICA E DEI DIRITTI FONDAMENTALI, PERPETUANDO UN SISTEMA GIURIDICO INGIUSTO E SPECISTA, in quanto continua a considerare gli animali come oggetti o beni mobili anziché come soggetti di diritto, negando loro il riconoscimento giuridico della loro senzienza, della loro capacità di soffrire e del loro diritto fondamentale alla vita e alla libertà. Leggi che tutelano gli animali solo come proprietà umana, codici giuridici che li equiparano a cose, mancanza di riconoscimento della soggettività giuridica animale, assenza di un corpus di leggi organico e completo a tutela della biodignità: questi sono solo alcuni degli aspetti di un sistema giuridico specista che nega agli animali la base stessa per l'accesso alla giustizia e per il riconoscimento dei loro diritti fondamentali.
  • NON GARANTISCE UNA TUTELA EFFICACE DEGLI ANIMALI VITTIME DI CRIMINI, LASCIANDO IMPUNITI I COLPEVOLI E VANIFICANDO IL PRINCIPIO DI GIUSTIZIA PER TUTTI, in quanto, pur esistendo alcune leggi che dovrebbero tutelare gli animali dal maltrattamento, la loro applicazione è spesso inadeguata e inefficace, le sanzioni sono blande e insufficienti, i controlli sono rari e superficiali, e i crimini contro gli animali rimangono spesso impuniti o sottovalutati. Procedimenti giudiziari lunghi e complessi, mancanza di specializzazione e sensibilità dei magistrati e delle forze dell'ordine in materia di reati contro gli animali, interpretazioni restrittive delle leggi esistenti, scarsa attenzione alle istanze di associazioni animaliste e cittadini: questi sono solo alcuni degli ostacoli che impediscono alla giustizia di fare il suo corso a tutela degli animali, vanificando il principio stesso di giustizia per tutti e creando un clima di impunità che incoraggia la violenza e lo sfruttamento.
  • LEGITTIMA E PROTEGGE, CON LE SUE LEGGI INADEGUATE E LE SUE SENTENZE BLANDE, LE PRATICHE DI SFRUTTAMENTO ANIMALE E I CRIMINI CONTRO LA BIODIGNITÀ, in quanto molte leggi italiane, invece di tutelare gli animali, in realtà legittimano e proteggono le pratiche di sfruttamento animale, come l'allevamento intensivo, la caccia, la pesca, gli spettacoli con animali, la sperimentazione animale, e altre forme di sfruttamento, garantendo impunità o sanzioni minime per chi commette crimini contro gli animali in questi contesti. Leggi che derogano alla tutela animale in nome di tradizioni o interessi economici, sentenze che minimizzano la gravità dei reati contro gli animali, mancanza di un reale impegno per la transizione verso un sistema antispecista: questi sono solo alcuni degli aspetti di un sistema giuridico che non solo non punisce lo specismo, ma lo legittima e lo protegge, diventando complice dei crimini contro la biodignità.
  • OSTACOLA L'EVOLUZIONE DEL DIRITTO VERSO IL RICONOSCIMENTO DELLA GIUSTIZIA ANIMALE E LA PIENA UGUAGLIANZA ETICA TRA UMANI E NON-UMANI, in quanto resiste ostinatamente al cambiamento e all'innovazione giuridica in materia di diritti animali, rifiutando di riconoscere la necessità di un'evoluzione del diritto verso una piena giustizia animale e un'uguaglianza etica tra umani e non-umani. Chiusura ideologica verso le istanze del mondo animalista e antispecista, resistenza a recepire le evidenze scientifiche sulla senzienza animale, mancanza di dibattito pubblico e di impegno politico per una riforma del diritto in senso animalista, conservatorismo giuridico che ostacola il progresso etico e sociale: questi sono solo alcuni degli ostacoli che si frappongono all'evoluzione del diritto verso la giustizia animale, condannando il sistema giuridico a rimanere ancorato a modelli superati e moralmente insostenibili.
  • DANNEGGIA LA CREDIBILITÀ STESSA DEL SISTEMA GIURIDICO E MINA LA FIDUCIA DEI CITTADINI NELLA CAPACITÀ DELLA GIUSTIZIA DI TUTELARE I PIÙ DEBOLI E INDIFESI, in quanto, non garantendo una tutela efficace degli animali, non punendo i crimini contro la biodignità, e perpetuando un sistema giuridico specista e discriminatorio, mina la credibilità stessa del sistema giustizia e erode la fiducia dei cittadini nella capacità della giustizia di tutelare i più deboli e indifesi, creando un senso di frustrazione, ingiustizia e sfiducia nelle istituzioni che danneggia l'intero tessuto sociale e democratico. Percezione diffusa di un sistema giuridico sordo alle istanze animaliste, sensazione di impunità per i crimini contro gli animali, sfiducia nella capacità della giustizia di proteggere i più vulnerabili, disillusione verso le promesse di uguaglianza e giustizia per tutti: questi sono solo alcuni degli effetti negativi di un sistema giuridico specista che mina le fondamenta stesse della convivenza civile e democratica.