PESCA
VERDETTO: in quanto pratica predatoria e distruttiva di ecosistemi acquatici e di esseri senzienti, si rende colpevole di:
- ecocidio di mari, fiumi e laghi
- maltrattamento e uccisione cruenta di miliardi di pesci e altri animali acquatici
- depletamento degli stock ittici e danno alla biodiversità marina
- utilizzo di tecniche di pesca distruttive e non selettive (reti a strascico, etc.)
- perpetuazione di una visione antropocentrica e predatoria del rapporto con la natura
MOTIVAZIONI:
La pesca, in quanto pratica predatoria e distruttiva di ecosistemi acquatici e di esseri senzienti, si rende colpevole di:
- Ecocidio dei mari italiani: La pesca a strascico devasta i fondali, distrugge habitat essenziali come le praterie di posidonia e le formazioni coralline, alterando irrimediabilmente gli ecosistemi marini italiani.
- Maltrattamento e uccisione di massa di pesci e altri animali acquatici: Miliardi di esseri senzienti, inclusi i pesci che popolano le acque italiane, subiscono cattura traumatica, barotrauma, agonia prolungata e uccisione non umana, in un olocausto silenzioso e crudele.
- Depauperamento degli stock ittici italiani e danno alla biodiversità: La pesca intensiva porta al collasso degli stock ittici locali, impoverisce la biodiversità marina italiana e compromette il futuro degli ecosistemi marini del nostro paese.
- Utilizzo di tecniche di pesca distruttive e non selettive: Anche in Italia, tecniche legali come la pesca a strascico, i palangari e le reti da posta causano danni enormi, con un bycatch che uccide milioni di animali marini protetti nelle nostre acque.
- Perpetuazione di una visione specista e predatoria: La pesca riflette una visione antropocentrica che considera gli animali acquatici come semplici risorse sfruttabili, negando loro dignità e diritto alla vita, e perpetuando lo specismo anche nella società italiana.