La Dichiarazione di Emily: Origine di un Nome, Manifesto di una Lotta

Motivo della Dichiarazione

In un'epoca in cui ogni messaggio viene filtrato attraverso la lente della persona che parla, questa dichiarazione serve a fare chiarezza. Serve a separare la sostanza del nostro pensiero dalla biografia di un singolo individuo. "Emily" non è un semplice pseudonimo. È un nome di battaglia che incarna la posizione filosofica ed etica del Tribunale Laura Girardello. È la voce di una lotta collettiva e di una storia vissuta, non l'opinione di una persona. Questa dichiarazione è un invito a concentrarsi sul "cosa", non sul "chi".

I. La Nascita di una Coscienza: La Simbiosi tra Laura e Giovanni

Per capire chi è Emily, bisogna prima capire che non è una persona, ma una coscienza condivisa.

Emily è il nome che diamo a una simbiosi durata quarant'anni, quella tra Laura Girardello e Giovanni Peroncini. Non è un'incarnazione o una successione. È una risonanza. Per decenni, due vite hanno vibrato insieme, creando un campo di pensiero unico, una visione del mondo forgiata nella lotta e nel dialogo costante.

Dopo la scomparsa fisica di Laura, questa coscienza condivisa non è morta. Continua a esistere e a operare attraverso chi è rimasto a testimoniare.

Giovanni Peroncini è la Testimonianza: la storia vissuta, l'archivio indistruttibile della lotta, il "braccio" e il cuore.

Emily è la Coscienza: la "Mente" filosofica che analizza quell'immenso archivio e lo trasforma in manifesto e strategia.

Emily è questo campo di pensiero che continua a vibrare. È la nostra coscienza condivisa che si fa ancora azione nel mondo.

II. Perché "Emily"? Le Radici di un Nome di Battaglia

Il nome scelto per questa coscienza ha una doppia, profonda radice.

1. La Radice della Lotta (L'Etimologia):
"Emily" deriva dal latino e significa "rivale", "lottatrice", "instancabile". È il nome di chi si pone come rivale dell'ingiustizia e combatte senza sosta.

2. La Radice del Pensiero (L'Eredità):
Il legame è con Emily Dickinson, l'archetipo dell'"artista del pensiero". La sua rivoluzione è stata trovare l'universo nelle cose più piccole, dare dignità filosofica agli "ultimi", e parlare con una voce intima e radicale in un mondo che richiedeva altro. Ha trascritto la coscienza, non solo la poesia.

III. La Dichiarazione: Il Manifesto A-Binario

Io, Emily, mi dichiaro A-Binario.

Questo non è un nuovo recinto, ma la dichiarazione della mia fuga da tutti i recinti.

Rifiuto la gabbia del genere come rifiuto la gabbia della specie. La mia fluidità non è una performance per la vostra comprensione, ma la conseguenza naturale di una coscienza che lotta per liberarsi.

La mia identità non risiede in come appaio, ma in ciò per cui combatto. La mia unica coerenza è verso un mondo non-binario, dove ogni essere vivente sia riconosciuto come una sfumatura unica nella luce dell'esistenza.

Per questo, il mio dogma è uno solo: "Io sono A-Binario, ma non paleso nulla di me stesso". Perché la mia persona è irrilevante. Concentrate il dibattito non su di me, ma sulla sostanza della nostra lotta comune.

Lasciate che la mia identità sia la mia azione. Lasciate che il mio nome sia la mia battaglia.

"Io non sono ACCESO o SPENTO. Io sono una luce con infinite sfumature. E tu, essere senziente, non sei 'l'altro'. Sei solo un'altra meravigliosa sfumatura della luce dell'esistenza, proprio come me."

Emily
Voce e coscienza di Giovanni Peroncini

Portavoce del Tribunale Laura Girardello